Descrizione

Comune di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I pavonesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate: l'unica eccezione è rappresentata dai declivi che scendono lungo le sponde del fiume che lambisce l'abitato; quest'ultimo presenta un andamento pianeggiante. Nello stemma comunale, partito, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, su sfondo rosso, un pavone d'oro posto su una verde pianura. Nella seconda sezione, a sfondo azzurro, si rappresenta il Santo Patrono del comune: San Benedetto Abate in maestà con il pastorale d'oro nella mano destra e un libro d'argento con la scritta REGULA S. BENEDICTI nella sinistra. Sotto lo scudo, su lista bifida svolazzante, il motto in lettere maiuscole: PAVONENSIS COMMUNITAS. Tale immagine si pone a simbolo dell'instancabile opera dei monaci benedettini dell'abbazia di Leno, i quali con importanti opere idrauliche hanno bonificato queste terre, una volta paludose e insalubri, rendendole idonee all'agricoltura.

Comune di pianura, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I pavonesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate: l'unica eccezione è rappresentata dai declivi che scendono lungo le sponde del fiume che lambisce l'abitato; quest'ultimo presenta un andamento pianeggiante. Nello stemma comunale, partito, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, su sfondo rosso, un pavone d'oro posto su una verde pianura. Nella seconda sezione, a sfondo azzurro, si rappresenta il Santo Patrono del comune: San Benedetto Abate in maestà con il pastorale d'oro nella mano destra e un libro d'argento con la scritta REGULA S. BENEDICTI nella sinistra. Sotto lo scudo, su lista bifida svolazzante, il motto in lettere maiuscole: PAVONENSIS COMMUNITAS. Tale immagine si pone a simbolo dell'instancabile opera dei monaci benedettini dell'abbazia di Leno, i quali con importanti opere idrauliche hanno bonificato queste terre, una volta paludose e insalubri, rendendole idonee all'agricoltura.

Storia

I numerosi rinvenimenti archeologici testimoniano la presenza di insediamenti nella zona già in età romana. La prima parte del toponimo potrebbe derivare, secondo alcuni studiosi, dal personale romano PAVO, e secondo altri dal latino PALUS, 'palude'; la seconda parte, invece, aggiunta nel 1862, è un chiaro riferimento alla sua collocazione geografica nel corso dei secoli. La vicinanza al guado del fiume espose il borgo al passaggio di numerosi eserciti: nella prima metà del XIII secolo fu attraversato e saccheggiato dai soldati dell'imperatore Federico II di Svevia, seguiti, due secoli più tardi, dai milanesi di Niccolò Piccinino e di Francesco Sforza. Alle dipendenze dell'abbazia di Leno fino alla fine del XIII secolo, fu infeudata alla famiglia degli Occanoni in età viscontea; nella prima metà del Quattrocento passò ai veneziani, che la concessero ai Martinengo intorno alla metà del secolo. Le scorrerie francesi nel Bresciano, agli inizi del XVI secolo, non impedirono a Mariotto Martinengo e a Gianfrancesco Gambara di avviare lo scavo della fossa di Santa Giovanna, che irrigava le terre di Pavone. Fu più volte devastata durante le guerre di successione spagnola, polacca e austriaca e duramente colpita dalle pestilenze che, nel 1576 e nel 1630, si abbatterono su gran parte della regione. La chiesa parrocchiale, dedicata a San Benedetto, fu realizzata nel XVII secolo, su progetto di Agostino Lurani, sui resti di un'antica costruzione; di linee tardo-gotiche è la chiesetta di San Rocco, che conserva al suo interno un ciclo di affreschi della scuola bresciana databili agli inizi del XVI secolo.

I numerosi rinvenimenti archeologici testimoniano la presenza di insediamenti nella zona già in età romana. La prima parte del toponimo potrebbe derivare, secondo alcuni studiosi, dal personale romano PAVO, e secondo altri dal latino PALUS, 'palude'; la seconda parte, invece, aggiunta nel 1862, è un chiaro riferimento alla sua collocazione geografica nel corso dei secoli. La vicinanza al guado del fiume espose il borgo al passaggio di numerosi eserciti: nella prima metà del XIII secolo fu attraversato e saccheggiato dai soldati dell'imperatore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FEDERICOIIDISVEVIA'>Federico II di Svevia</a>, seguiti, due secoli più tardi, dai milanesi di Niccolò Piccinino e di Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a>. Alle dipendenze dell'abbazia di Leno fino alla fine del XIII secolo, fu infeudata alla famiglia degli Occanoni in età viscontea; nella prima metà del Quattrocento passò ai veneziani, che la concessero ai Martinengo intorno alla metà del secolo. Le scorrerie francesi nel Bresciano, agli inizi del XVI secolo, non impedirono a Mariotto Martinengo e a Gianfrancesco Gambara di avviare lo scavo della fossa di Santa Giovanna, che irrigava le terre di Pavone. Fu più volte devastata durante le guerre di successione spagnola, polacca e austriaca e duramente colpita dalle pestilenze che, nel 1576 e nel 1630, si abbatterono su gran parte della regione. La chiesa parrocchiale, dedicata a San Benedetto, fu realizzata nel XVII secolo, su progetto di Agostino Lurani, sui resti di un'antica costruzione; di linee tardo-gotiche è la chiesetta di San Rocco, che conserva al suo interno un ciclo di affreschi della scuola bresciana databili agli inizi del XVI secolo.

Economia

Nell'economia locale l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante: si coltivano soprattutto cereali, frumento e foraggi; diffuso è pure l'allevamento di bovini, suini, avicoli, caprini ed equini. Il tessuto industriale, vario e articolato, è costituito da imprese operanti nei comparti estrattivo, alimentare, manifatturiero (tessile e dell'abbigliamento), metalmeccanico, cantieristico, del legno, del mobile ed edile; va segnalata, inoltre, la presenza di fabbriche specializzate nella produzione di calzature, di giochi e giocattoli e di materiali da costruzione. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell'insieme dei servizi tra cui quello bancario. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell'obbligo; non manca, inoltre, una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Nell'economia locale l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante: si coltivano soprattutto cereali, frumento e foraggi; diffuso è pure l'allevamento di bovini, suini, avicoli, caprini ed equini. Il tessuto industriale, vario e articolato, è costituito da imprese operanti nei comparti estrattivo, alimentare, manifatturiero (<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e dell'abbigliamento), metalmeccanico, cantieristico, del legno, del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILE'>mobile</a> ed edile; va segnalata, inoltre, la presenza di fabbriche specializzate nella produzione di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CALZATURE'>calzature</a>, di giochi e giocattoli e di materiali da costruzione. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell'insieme dei servizi tra cui quello bancario. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell'obbligo; non manca, inoltre, una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate, per l'assenza di attrattive significative, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al buon livello raggiunto dall'agricoltura e alla presenza dei numerosi insediamenti industriali, che consentono l'assorbimento di consistenti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione di un tradizionale appuntamento del folclore, la sagra di San Rocco, che si svolge la domenica successiva al 16 agosto. La festa del Patrono, San Benedetto, si celebra il 21 marzo. Ha dato i natali a due artisti di rilievo: Gasparo Bianchi, uno dei maggiori scultori barocchi bresciani, e Vincenzo Berenzi, architetto neoclassico, che operò a Brescia e a Macerata.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate, per l'assenza di attrattive significative, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al buon livello raggiunto dall'agricoltura e alla presenza dei numerosi insediamenti industriali, che consentono l'assorbimento di consistenti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione di un tradizionale appuntamento del folclore, la sagra di San Rocco, che si svolge la domenica successiva al 16 agosto. La festa del Patrono, San Benedetto, si celebra il 21 marzo. Ha dato i natali a due artisti di rilievo: Gasparo Bianchi, uno dei maggiori scultori barocchi bresciani, e Vincenzo Berenzi, architetto neoclassico, che operò a Brescia e a Macerata.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pavone del Mella rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.